Vatican chapels è formato da dieci cappelle e dall’Asplund Pavilion. Il progetto per il Padiglione della Santa Sede alla XVI Mostra Internazionale di Architettura de La Biennale deriva da un modello preciso, la “cappella nel bosco” costruita nel 1920 dal celebre architetto Gunnar Asplund nel Cimitero di Stoccolma. Allo scopo di rendere il pubblico partecipe delle ragioni di questa scelta, verrà allestito uno spazio espositivo, che sarà il primo episodio che si incontrerà all’ingresso del Padiglione della Santa Sede, per la presentazione dei disegni e del plastico della “cappella nel bosco” di Asplund. Con questo piccolo capolavoro, Asplund definì la cappella come un luogo di orientamento, incontro, meditazione casualmente o naturalmente formatosi all’interno di un vasto terreno alberato, inteso quale fisica evocazione del labirintico percorso della vita e del peregrinare dell’uomo in attesa dell’incontro. Questo medesimo tema è stato proposto ai dieci architetti invitati a costruire altrettante cappelle, riunite nell’area fittamente alberata che si trova all’estremità dell’isola di San Giorgio Maggiore a Venezia, per formare, unitamente allo spazio espositivo riservato ai disegni di Asplund, il Padiglione della Santa Sede. Per la nostra cultura è usuale identificare la cappella con un ambiente ricavato per ragioni e finalità diverse all’interno di spazi religiosi più ampi e per lo più preesistenti. La pratica all’origine di questa percezione ha prodotto numerosi modelli che hanno in comune il fatto essersi formati e di appartenere sempre a uno spazio altro, ovvero a un ambiente di culto, a una cattedrale, a una chiesa o più semplicemente ad un luogo individuato per avere accolto un accadimento inusuale, oppure per essere stato individuato come meta riconosciuta. In epoca moderna questi modelli hanno dato luogo al consolidarsi di un canone. La richiesta rivolta agli architetti invitati a costruire il Padiglione della Santa Sede ha implicato, quindi, una sfida inusuale, poiché ai progettisti è stato chiesto di confrontarsi con un tipo edilizio che non ha precedenti né modelli. Le cappelle che gli architetti hanno progettato, infatti, saranno isolate e accolte da un ambiente naturale del tutto astratto, connotato unicamente dal suo emergere dalla laguna e dal suo aprirsi sull’acqua. Nel bosco dove il “Padiglione Asplund” e le cappelle verranno collocati non vi sono mete e l’ambiente è soltanto una metafora del peregrinare della vita. Questa metafora, nel caso del Padiglione della Santa Sede, è ancora più radicale di quella configurata da Asplund, che costruì la sua cappella tra gli alberi, ma all’interno di un cimitero. Per queste ragioni gli architetti del Padiglione della Santa Sede hanno lavorato senza alcun riferimento ai canoni comunemente riconosciuti e senza poter contare su alcun modello dal punto di vista tipologico, come dimostra la varietà, solo in apparenza sorprendente, dei progetti da loro elaborati.
SANTA SEDE
Commissario: S.E. Cardinale Gianfranco Ravasi
Progetto: Francesco Dal Co
Curatori: Francesco Dal Co, Micol Forti
Direzione organizzativa: Mons. Lech Piechota
Andrew Berman
Francesco Cellini
Javier Corvalán
Ricardo Flores, Eva Prats
Norman Foster
Terunobu Fujimori
Sean Godsell
Carla Juaçaba
Francesco Magnani, Traudy Pelzel
Smiljan Radic
Eduardo Souto de Moura
Il Padiglione Vatican Chapels è stato costruito da:
Alpi
Antiga
Barth Interni
Gruppofallani
Laboratorio Morseletto
Leucos
LignoAlp
Maeg
Moretti
Panariagroup
Piaggio Group
Sacaim
Saint-Gobain Italia
Secco Sistemi
Simeon
TassinariVetta
Tecno
Zintek
Assicurazioni Generali
Fondazione Cariplo
Fondazione di Venezia
Fondazione Giorgio Cini
Mr Allan Mayers & Mrs Maria Mayers
Sociedade Francisco Manuel dos Santos
Terna
Università Iuav di Venezia
Verband der Diözesen Deutschlands
Direzione lavori e coordinamento:
Francesco Magnani, Traudy Pelzel – Map Studio
Luigi Cocco – Tecnobrevetti Team Engineering
Marco Toso, Filippo Riccio
Antonio Girello
Graphic design: Tassinari/Vetta
Ospitalità: ProViaggiArchitettura
Segreteria scientifica: Rosalia Pagliarani
Comunicazione: Chiara Armenti, Giulia Tosana